Il nostro Paese ha visto, negli ultimi decenni, un rinnovato interesse per le problematiche dell'infanzia e dell'adolescenza, per le condizioni di vita ed i bisogni dei bambini.

Si è verificato un cambiamento nella considerazione giuridica del cittadino "minore", che non può più essere destinatario di norme di protezione, ma deve diventare titolare di diritti garantiti.

L'Italia ha così istituito un Osservatorio Nazionale sulla condizione dei minori, un Centro Nazionale di studio e documentazione, e ha predisposto un Piano d'Azione per l'infanzia e l'adolescenza. Obiettivo del Piano di Azione è quello di costruire una politica per i soggetti in età evolutiva, non segmentata e parcellizzata, ma unitaria, in cui risulti fondamentale l'adozione da parte delle istituzioni di metodologie di coordinamento delle azioni a livello locale, regionale e nazionale.

La Legge 28 agosto 1997 n. 285 è una delle iniziative legislative più importanti del Piano d'Azione citato e costituisce un contributo importante in favore di una migliore condizione dei minori ed al sostegno delle famiglie. Si tratta di un vero e proprio strumento di politica per l'infanzia e l'adolescenza.

La Legge si propone di valorizzare le risorse del territorio e di coinvolgere attivamente, utilizzando il ruolo propulsivo degli Enti Locali, tutti i soggetti competenti, dal Provveditorato agli Studi alle Aziende Sanitarie Locali, dalle ONLUS ai centri per la giustizia minorile.

Lo Stato si riserva i compiti di supporto tecnico alla progettazione ed alla realizzazione dei relativi interventi nonché le attività di verifica degli stati di attuazione degli interventi, dell'andamento della spesa, riservandosi la possibilità di riassegnazione delle risorse nel caso di mancato impiego ed attuazione dei progetti finanziati.

L'intero impianto si struttura attorno alla valorizzazione delle risorse del territorio e del ruolo affidato agli Enti Locali.

La Legge 285/97 sceglie gli itinerari della crescita, della formazione e della socializzazione delle persone come luogo di prevenzione del disagio, di sviluppo del benessere e della cultura. Essa costituisce il primo grande investimento a favore delle nuove generazioni.

Le politiche per l'infanzia e l'adolescenza non sono viste come un sottosettore delle politiche assistenziali ma vengono considerate tratto distintivo delle politiche sociali.

Una pratica importante che deve essere attuata nella progettazione e realizzazione di un intervento è il coinvolgimento e l'ascolto dei cittadini, in questo caso bambini, per avere i loro pareri e le loro proposte.

Nelle Legge, il criterio di riparto delle risorse economiche è orientato ad investire di più laddove ci sono più bambini e sono evidenti condizioni di disagio e di arretratezza dei servizi a loro destinati. Tuttavia questa non è solo una Legge di contrasto del disagio; essa mira a sviluppare una politica sociale concepita come investimento sullo sviluppo delle persone attraverso una serie di interventi che consenta ai Comuni sul proprio territorio di favorire l'esercizio dei diritti di cittadinanza per le nuove generazioni.

Uno dei principali aspetti della Legge 285/1997 è la ricerca del collegamento tra i vari attori pubblici e privati che si occupano dell'infanzia e dell'adolescenza. Le diverse risorse della società devono entrare in relazione tra loro per la concertazione di una politica unitaria e di un sistema integrato di interventi.

In considerazione del contesto economico e sotto gli auspici di una tale legislazione ci siamo domandati quanto ed in che modo la creazione di nuove strutture per l'infanzia, in particolare le ludoteche, potesse incidere sulle opportunità di lavoro dell'universo femminile.

Nella società della fretta e del consumismo abbiamo voluto soffermarci per un momento a pensare a quali siano i reali bisogni, quelli spesso non manifesti, delle donne e dei bambini.

Le donne che si affacciano al mondo del lavoro hanno la necessità di trovare una collocazione che le metta in grado di realizzarsi, le donne madri e lavoratrici richiedono strutture ludico-educative in cui operi personale esperto e fidato cui lasciare responsabilmente i propri figli, i bambini hanno bisogno di spazi per loro in cui crescere, divertirsi e sviluppare le proprie attitudini.

Consapevoli dell'importanza di tali dinamiche e della loro sempre maggiore incidenza all'interno delle nostre vite, abbiamo pensato di dare un contributo concreto affinchè si realizzino e si diffondano ludoteche gestite da personale preparato e qualificato.

Volendo proporre un "modello tipo" di ludoteca evidenziamo alcune delle caratteristiche che tale struttura dovrebbe possedere.